Il progetto, con annunci in Interno bizantino, ove lo sfarzo della corte giustinianea esondava di fastosa bellezza, è elaborato in chiave assai moderna, pur traendo spunto semantico da quella fulgida epoca storica.

Corone, collane e bracciali, tempestati di gemme, perle e ori, erano simbolo di autorità temporale e spirituale in un impero ritenuto invincibile ed immortale.

La corona, in particolare, custodiva lo stigma più incisivo dell’incoronazione “divina” ed era emblema di offerta e consacrazione spirituale.

Il presente progetto si svolge su un corpus di corone, in cui la ricchezza della tessitura musiva è accordata con la severa struttura in rame, parzialmente sbrecciata per suggellare la caducità impressa dal tempo e dagli eventi sul divenire della storia. Le opere rammentano, in particolare, la sacralità delle corone custodite nelle mani delle Vergini e dei Martiri nelle due teorie parietali della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna.

Lo splendore e il lusso della corte bizantina si esprimeva anche con la munifica bellezza del gioiello, la cui meraviglia induceva ubbidienza al comando e onore alla figura imperale. Ne sono attestazioni i cortei parietali di Giustiniano e Teodora nella Basilica di San Vitale a Ravenna, che dispiegano raffinatezza estetica e magniloquenza regale.

Nel presente progetto, collane e bracciali seguono un duttile e potente andamento geometrico, consono ad un’eloquente sintesi moderna. Su severe superfici in zinco-titanio, pregevoli tessere musive si armonizzano con elementi eterocliti, che donano stupefazione alle opere. Queste originalissime creazioni travalicano le misure temporali e spaziali, per attestarsi in universalità culturale ed artistica.